Ravenna, Catturare la CO2 la prima tappa verso un futuro più verde: la Carbon Capture and Storage

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18 Gennaio 2025
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In un’epoca segnata dal cambiamento climatico e dalla crescente urgenza di ridurre le emissioni di CO2, l’Italia compie un passo fondamentale nella lotta per la decarbonizzazione con il primo progetto di Carbon Capture and Storage (CCS) nazionale, che ha preso vita a Ravenna. Un’iniziativa che non solo segna un punto di svolta per il nostro Paese, ma che si inserisce in un più ampio progetto europeo, mirando a ridurre in modo significativo l’impatto ambientale dei settori industriali più difficili da decarbonizzare.

La missione del progetto CCS: catturare e stoccare CO2 per un futuro sostenibile

Il progetto Ravenna CCS si basa su un processo che potrebbe diventare uno degli strumenti più potenti per ridurre le emissioni industriali. La CCS è una tecnologia che consente di catturare la CO2 emessa durante i processi industriali, trasportarla e stoccarla in formazioni geologiche sotterranee, evitando così che venga liberata nell’atmosfera. La sua applicazione è fondamentale soprattutto nei settori “hard to abate” (difficili da decarbonizzare), come le acciaierie, i cementifici, le raffinerie e le industrie chimiche, che non possono facilmente essere elettrificati e che, per questo, sono responsabili di una parte significativa delle emissioni globali di anidride carbonica.

Il progetto, lanciato da Eni e Snam, prevede l’utilizzo dei giacimenti di gas esauriti nell’alto Mar Adriatico, nei pressi di Ravenna, per lo stoccaggio della CO2 catturata dalle industrie locali. Questo processo aiuterà non solo l’industria italiana, ma ambisce a diventare il centro di riferimento per il sud Europa e per l’intera area mediterranea, contribuendo alla decarbonizzazione del continente.

Come funziona la CCS: dal processo di cattura allo stoccaggio permanente

Il processo di CCS si articola in tre fasi fondamentali:

  1. Cattura della CO2: il primo passo consiste nel separare l’anidride carbonica dagli altri gas prodotti durante i processi industriali, come la combustione. Una volta separata, la CO2 viene compressa per agevolarne il trasporto.
  2. Trasporto della CO2: la CO2 compressa viene poi trasportata tramite condotte, ma può anche essere spostata via mare o via terra. L’elemento cruciale è garantire un trasporto sicuro e efficiente, verso il sito di stoccaggio.
  3. Stoccaggio della CO2: infine, la CO2 viene iniettata in formazioni geologiche sotterranee, come i giacimenti di idrocarburi esauriti o gli acquiferi salini, dove rimarrà intrappolata per migliaia di anni, impedendo il rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera.

Quando la CO2 viene utilizzata per scopi industriali, come nella produzione di materiali cementizi o nella creazione di biomassa per l’industria alimentare, si parla di CCU (Carbon Capture and Utilization), mentre quando viene stoccata, si parla di CCS (Carbon Capture and Storage).

Un progetto di scala europea: Ravenna come hub del Mediterraneo

Il progetto Ravenna CCS non si limita alla cattura e allo stoccaggio locale, ma si inserisce in un network europeo più ampio. Con una capacità totale di stoccaggio prevista che supera i 500 milioni di tonnellate di CO2, Ravenna si prepara a diventare uno degli hub più importanti per la decarbonizzazione dell’industria non solo italiana, ma dell’intera area mediterranea.

Entro il 2030, il progetto prevede di arrivare a stoccare 4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, con una possibile espansione che potrebbe portare questo numero a 16 milioni di tonnellate, in risposta alla crescente domanda di soluzioni per la decarbonizzazione. Un aspetto fondamentale di questa iniziativa è che non solo le industrie locali, ma anche quelle internazionali stanno mostrando un forte interesse verso il progetto. Sono già 61 le aziende che hanno manifestato il proprio interesse per il trasporto e lo stoccaggio della CO2 a Ravenna, e i volumi espressi sono imponenti: 27 milioni di tonnellate all’anno entro il 2030 e 34 milioni entro il 2040.

I benefici della CCS per la competitività industriale

Oltre ai vantaggi ambientali, il progetto Ravenna CCS rappresenta anche un’opportunità per preservare la competitività di settori industriali cruciali per l’economia italiana. Le industrie hard to abate in Italia, che comprendono acciaierie, cementifici e industrie chimiche, sono responsabili di oltre il 60% delle emissioni industriali del Paese. Se non interveniamo, queste industrie rischiano di diventare sempre più vulnerabili a causa delle normative ambientali più stringenti e della crescente concorrenza internazionale.

Secondo uno studio della European House – Ambrosetti, il settore industriale italiano che dipende da processi difficili da decarbonizzare contribuisce con un valore aggiunto di 94 miliardi di euro e impiega circa 1,25 milioni di persone. Tuttavia, questo settore emette circa 63,7 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, e una parte significativa di queste emissioni non può essere eliminata tramite l’elettrificazione. La CCS è quindi una soluzione imprescindibile per preservare la competitività di queste industrie, riducendo le loro emissioni e permettendo loro di adattarsi alle sfide del futuro senza compromettere la loro produttività.

Il futuro della CCS: un impegno globale

Se l’Italia si prepara a diventare un punto di riferimento per la CCS in Europa, altri Paesi stanno già percorrendo la stessa strada. In Norvegia, ad esempio, il progetto Sleipner esiste dal 1996 e ha già accumulato anni di esperienza nella gestione della CO2. Altri progetti in fase di sviluppo, come il Northern Lights in Norvegia e il Greensand in Danimarca, stanno contribuendo a costruire un network globale per il trasporto e lo stoccaggio della CO2.

La CCS rappresenta una delle soluzioni più promettenti per la riduzione delle emissioni globali di CO2. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), il suo utilizzo potrebbe contribuire a ridurre l’8% delle emissioni di CO2 globali tra il 2020 e il 2050. È una tecnologia che, se adottata su larga scala, può fare una differenza significativa nella lotta contro il cambiamento climatico.

Ravenna: un simbolo di speranza per il futuro

Il progetto Ravenna CCS non è solo un’iniziativa tecnologica, ma un messaggio di speranza. È la dimostrazione che la tecnologia e l’innovazione possono essere al servizio di un futuro più verde e sostenibile. In un momento storico in cui la sfida della decarbonizzazione sembra più urgente che mai, Ravenna si prepara a diventare un simbolo di come l’industria possa evolversi, preservando al contempo l’ambiente. Il cammino è lungo, ma il progetto dimostra che una decisa volontà di cambiamento può davvero fare la differenza.

In un mondo che ha bisogno di risposte concrete alla crisi climatica, Ravenna è il primo passo di una lunga serie di iniziative che, ci auguriamo, guideranno l’Italia e l’Europa verso un futuro a basse emissioni di carbonio.

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